Savigny les Beaune – Bourgogne
Francia
Chiedo “François, perché il simbolo del cane?”; François sorride: ”Si il levriero! Devi sapere che la mia famiglia ha origini piemontesi, dell’epoca dei Borgia…”
Lo guardo stupito “Davvero?!”; “Si! Che storia, in effetti in quel periodo i Borgia erano in conflitto con il papato e per far pace regalarono al Papa una coppia levrieri, i levrieri erano un dono prestigioso all’epoca, così il simbolo dei levrieri rimase nella nostra famiglia fino ad oggi”.
François de Nicolay, proprietario di Chandon de Briailles, prima di trasferirsi a Savigny les Beaune nel 2001 a seguito della chiamata della madre Nadine, si occupava di vino nella sua enoteca di Parigi.
François era un enotecario con un certo seguito nella capitale francese perché era responsabile per la città delle assegnazioni di aziende come: Roumier, Rousseau, Leflaive. Il commercio era parte della sua attività e nel 1998 decise di imbottigliare a suo nome una barrique di chardonnay di un suo amico produttore della Cote de Beaune. Fu l’inizio di una storia, quella del negoce di François de Nicolay.
Erano piccole partite di vini che gli piacevano che proponeva al suo pubblico. Dall’epoca poi le cose si sono evolute e, afferma, che l’inizio vero di questa attività è stata nel 2010 quando acquista uve in biologico o biodinamico da amici viticoltori in Borgogna e talvolta anche fuori regione. François attraverso la sua attività di negoce si dedica alla ricerca di un suo stile personale, più pioneristico rispetto al Domaine famigliare.
Da sempre vinifica ed imbottiglia ssa, a parte rari casi, cercando espressioni di vini che a lui piacevano molto, vini liberi che rappresentassero bene il proprio terroir di origine.
Oggi il marchio “François de Nicolay” racconta terroir principalmente borgognoni anche fuori dalla Cote d’Or, ma a volte senza andare distanti, acquistando per se uve dalla stessa Chandon de Briailles vinificandole in maniera ancora più libera.
I vini François de Nicolay vengono vinificati ed affinati della cantina di Chandon de Briailles, tra le volte a crociera di una cave del 1300 costruita dai cistercensi, pietra su pietra.
Portare modernità in una regione tanto classica, o ritorno al futuro? Vini liberi, senza compromessi.