Ayl – Saar
Mosel Saar
Era il 1803 quando Napoleone Buonaparte ordinò alle proprie milizie di preparare una cartina dettagliata di Ayl, in questa cartina, per la prima volta, vennero documentati i vigneti del paese di Ayl.
Con grande meraviglia di oggi vediamo impressa su quella carta il vigneto di epoca romanica, il Kupp, montagna dalla pendenza vertiginosa composta di scisto. Kupp è uno dei GG più importanti della Saar e di tutta la Mosella.
La famiglia Lauer produce vino dal 1930 ed oggi Florian Lauer, classe 1979, è la quinta generazione di questa storica famiglia di Ayl. Parlare con Florian non è solo illuminante per l’unicità di lettura del suo territorio ma emerge chiaramente la vocazione e la visione per il suo lavoro su Ayl.
Studia all’Università a Stuttgart (Stoccarda) agraria con indirizzo ambientale, poi si trasferisce alla gemellata Università di Montpellier dove prosegue con viticoltura ed enologia, sempre con un indirizzo ambientale. Rientrato ad Ayl nel 2006 completa la sua tesi di dottorato dove prova come a livello di elementi chimici presenti in una certa parcella questo possa influire effettivamente sul carattere di un vino.
Questo approccio dettagliato alla lettura profonda dei propri vigneti di famiglia lo porta a creare delle zonazioni decisamente precise nell’ottica di raggruppare le diverse parcelle in un determinato stile di espressione di terroir, fatta eccezione per i GG che vengono sempre vinificati in purezza.
A livello agricolo c’è un’attenzione alla conservazione della vita nei suoli, con una viticoltura naturale olistica eliminando anche l’uso del rame; in cantina l’approccio è quello di intervenire il meno possibile: i vini fermentano spontaneamente per diversi mesi, a volte addirittura impiegano anche 6 mesi per arrivare a secco e vengono sempre imbottigliati l’anno successivo alla vendemmia.
Florian Lauer ha un’idea molto precisa nello stile dei propri vini: esprimere eleganza, finezza con una ricerca di cremosità; ed è illuminante sentire emozionalmente il carattere di ogni suo vino, dal più fruttato al più minerale ed austero.
Tutti i vini di Peter Lauer escono sul mercato senza capsula per sottolineare quanto sia importante per Florian ridurre al minimo l’impatto ambientale andando anche contro le leggi comunitarie europee che impongono, sugli spumanti ad esempio, l’utilizzo della capsula, ma non solo, il tappo è naturale, le etichette in carta riciclata che sis tacca facilmente per poter riutilizzare la bottiglia; c’è una coerenza dalla vigna al bicchiere.
Per questo animatamente manda a quel paese le grandi autorità che vaneggiano sul futuro sostenibile: Fuck off capsule! that’s only waste!!