Staufen im Breisgau – Baden Meridionale
Baden
Quando ai corsi ci parlano di Germania, a parte la Mosella ed il Riesling, si sente parlare di vitigni dai nomi cacofonici e regioni situabili ovunque l’immaginario non preveda una birra a bassa fermentazione: il nulla.
Alex Götze e Christoph Wolberg erano compagni di stanza a Beaune, il primo originario di Dresda, il secondo della regione del Baden. Per diversi anni lavorano presso aziende come: Pierre Morey, Comte Armand, Bernard van Berg, Leflaive, De Montille.
Un giorno Christoph confessa ad Alex che nella sua terra, il Baden, c’era un potenziale importante per lo Spatburgunder, soprattutto in quelle vigne vecchie che nessuno voleva coltivare per la bassa resa. Così, dopo diversi giri perlustrativi ed assaggi in Baden, Alex e Christoph decidono di provarci; era il 2016.
Il Baden è una regione molto estesa sale da Friburgo a nord per circa 200 Km; ma è proprio nella parte meridionale tra il confine alsaziano e la foresta nera che troviamo un microclima davvero unico. La stagione autunno invernale è piuttosto piovosa ma la primavera estiva può registrare tra le più alte temperature di tutta la Germania (considerate che siamo in zone comunque mediamente fredde vista la latitudine).
I suoli presenti sono estremamente complessi: in superficie un suolo sabbioso minerale chiamato löess di origine glaciale, in profondità la matrice della roccia madre si distingue tra zone granitiche, originarie della foresta nera, marna calcarea di origine marina ed infine vulcanica ai piedi del vecchio vulcano Kaiserstuhl.
Staufen im Breisgau si trova a nord di Friburgo ed equidistante a circa 15 Km da questi diversi suoli e microclimi, dai più umidi della foresta nera su suoli granitici ai più aridi sui suoli vulcanici. Il vitigno per eccellenza è lo Spatburgunder, ovvero un adattamento secolare nella zona del Pinot Noir.
Ne esistono di diversi biotipi ma sono pochi i reduci qualitativi, espiantati e sostituiti dai biotipi altamente produttivi che le cooperative regionali hanno spinto dagli anni ’70 in poi. Vengono coltivate anche altre varietà: in primo luogo il Gutedel (=Chasselas), il Muller Thurgau, il Weissburgunder (=Pinot Blanc) e lo Chardonnay.
Il surriscaldamento climatico degli ultimi anni, secondo Alex, è stato un fattore positivo per poter raggiungere maturazioni interessanti prima impossibili da ottenere, un po’ come per la Mosella. L’approccio di Wasenhaus è di un’agricoltura biologica con pratiche biodinamiche, in cantina è tutto visto in sottrazione, meno facciamo meglio è, ma con un’esperienza decennale alle spalle presso grandissimi produttori di Borgogna è una vinificazione supervisionata sul filo del rasoio alla ricerca di una finezza espressiva che ha reso questa realtà con sole tre annate commerciali sulle spalle come una delle aziende mondiali artigianali alle quali guardare, le quantità sono eccezionalmente limitate, ma le bevute sono a livelli inaspettati, una scoperta vera.