Nella sua forma di fare vino, che è fondamentalmente interagire con il sistema agricolo, ha come obiettivo quello di cercare una coerenza tra le pratiche agricole e l’identità del luogo in cui fa viticoltura.

Emmanuel riprende l’azienda del padre nel 1985, quest’ultimo aveva lavorato in un sistema agricolo che definiamo biologico già a partire dagli anni 60, d'altronde ne arrivava da una famiglia di agricoltori che gestivano un’azienda policolturale dove il vigneto era parte di un sistema.

Emmanuel, Manu; dopo aver recuperato quelli che erano i vigneti di famiglia in passato in AOC Bourgogne poi successivamente diventati IGP Sainte-Marie-La-Blanche da cui nascono gli identitari Terres Bourgondes, acquisisce una parcella AOP Côte de Beaune “La Grande Chatelaine” diventata anch’essa origine delle espressioni identitarie di Emmanuel.

Emmanuel negli anni ha acquisito altre parcelle da cui nascono altri vini. Per lui ogni parcella di fatto è un vino, del quale vuole raccontare il carattere e trova che nella viticoltura rispettosa e nella vinificazione naturale ci siano gli elementi per far emergere proprio il carattere del luogo piuttosto che quello della mano del cantiniere, afferma infatti:” Siamo in un ecosistema monovarietale, pertanto nella mia ricerca della diversità, voglio che ogni vigneto si esprima singolarmente”.

I vini di Emmanuel Giboulot si portano dietro una grande finezza ed eleganza, che gli appartengono anche come uomo, ed una certa tonicità acido minerale, che sono l’anima della terra su cui crescono i vigneti. Negli ultimi anni quello che si sta rendendo conto che con il cambiamento climantico sia sempre più complesso essere produttori di vino, dove non basta più accompagnare il vino naturalmente, ma è necessario sorvegliarlo sapientemente.

Non è questo un ascolto costante al cambiamento? Lo conoscevamo da anni e siamo davvero felici di potervi offrire i vini di Emmanuel Giboulot.